“Ci propongono un’idea di felicità fatta di cose e a queste cose è legato il denaro che non è un valore. La ricerca della felicità legata ai beni materiali è una grande truffa, è effimera, ci porta a fingere di essere felici. I social perché hanno successo? Perché vivono di finzione e apparenza. successo. La felicità c’è quando nonostante tutto e tutti riusciamo ad ascoltare la voce interiore.
I veri valori della vita, una specie di giubbotto antiproiettile, sono rispetto, sincerità e legalità”. Sono le accorate parole rivolte agli studenti del Palizzi da Gianpietro Ghidini, papà di Emanuele tragicamente scomparso. Il giovane si è ucciso buttandosi in un corso d’acqua vicino casa dopo aver preso una pasticca di LSD durante una festa. Papà Gianpietro, a capo della fondazione “Ema pesciolino rosso” dedicata ad Emanuele, dalla sua scomparsa dieci anni fa, gira nelle scuole e incontra genitori e ragazzi per condividere la sua storia e il suo dolore nella convinzione che la sofferenza può rendere migliori. “Solo dopo la morte di Ema ho capito, ricordando i suoi abbracci, quali sono i veri valori che in una fase della mia vita avevo perso di vista inseguendo la felicità effimera legata al denaro e al successo professionale” racconta. “Il suo corpo è stato trovato dopo una notte di ricerche. Il giorno prima non gli avevo dato ascolto per un impegno di lavoro. Non so che padre sono stato, mi sono sentito il peggiore del mondo perché per inseguire il denaro avevo trascurato Emanuele” racconta. “L’incontro con Ghidini chiude un anno di progettualità e percorsi dedicati anche alla conoscenza del mondo. Il concetto di educazione come introduzione alla realtà per capire il mondo è fondamentale per l’Itset Palizzi” sottolinea la dirigente Nicoletta Del Re.
RASSEGNA STAMPA
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